
Piazza San Pio
​
Mafalda , Italia
La demolizione di un edificio di piccole dimensioni, posto in testata di un isolato di case a schiera, ha prodotto una brusca interruzione nella continuità delle cortine edilizie. Nell'impellenza di un intervento di sistemazione dell'area si poteva scegliere di ripristinare la continuità della cortina muraria, attraverso la ricostruzione del volume demolito o attraverso l'introduzione di elementi architettonici capaci di restituire la geometria preesistente. Tuttavia, di fronte ad uno spazio ritagliato nella parte più densamente abitata, aperto sul corso principale ma, al contempo, intimo e raccolto, si è scelto di valorizzarne le peculiarità per farne un luogo che le esigue dimensioni non consentono di chiamare piazza, ma che della piazza condivide il ruolo di momento di aggregazione. Un salotto in cui si consumi il piacere di vivere la città; una stanza ipetrale , contraddistinta da flessibilità d'uso, in particolare nei confronti di quelle manifestazioni culturali che trovano in questo ambiente circoscritto una collocazione ideale. La volontà di dare rappresentazione alla memoria del luogo ha indotto ad orientarsi su materiali e tecniche costruttive propri della tradizione, tali da assicurare una concordanza cromatica, materica e tattile con lo spazio circostante. Ispirate agli antichi selciati in blocchi di pietra locale, le nuove pavimentazioni ne ripetono la casualità del formato e l'irregolarità del taglio.
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